LA SCOMPARSA DEL PENSIERO - RELATORE: ERMANNO BENCIVENGA

09.10.2017 21:00

Una catastrofe gentile ci minaccia, forse più grave delle altre più evidenti che seminano morte e distruzione. Qualcun altro, o meglio qualcos'altro, ragiona per noi e ci priva della nostra specificità di esseri razionali e pensanti. Dobbiamo riappropriarcene”. (Ermanno Bencivenga)

Il Caffè Filosofico di Crema ospiterà il filosofo Ermanno Bencivenga il quale, intervistato da Silvano Allasia, ci parlerà di logica, società, ragione e spettri contemporanei. 

 

Ermanno Bencivenga è professore di scienze umane e filosofia all'Università di California, Irvine. E' autore di oltre cinquanta libri in tre lingue, fra cui più recentemente Il bene e il bello (Il Saggiatore 2015), Prendiamola con filosofia (Giunti 2017) e La filosofia in ottantadue favole (Mondadori 2017). Ha fondato e diretto per trent'anni (fino al 2011) la rivista di filosofia internazionale Topoi. Collabora al quotidiano Il Sole-24 Ore.

 

Silvano Allasia è nato a Saluzzo (CN). Si è laureato in pedagogia all’Università di Parma e in filosofia all’università di Pavia. Da 15 anni insegna filosofia e storia nei licei di Crema. Ha collaborato a diverse pubblicazioni di storia locale del Centro Ricerca Alfredo Galmozzi. I suoi ultimi lavori di filosofia sono comparsi sulle riviste “La società degli individui”, di cui è redattore, “Segni e Comprensione”, “Bioetica” e “La ginestra”.

 

Dibattito

Data: 12.10.2017

Autore: Tiziano Guerini

Oggetto: Il buon senso: la filosofia pedagogica

- Cosa dice il "buon senso" rispetto alla necessità di orientarsi nel mondo? Consiglia di affidarsi alla
"mente" piuttosto che alla" pancia", alla ragione piuttosto che alle passioni immediate e violente.
- La ragione significa utilizzare la logica, fare affermazioni collegando correttamente i fatti, i concetti e le
idee fra di loro, ad esempio in un corretto rapporto di causa ed effetto
- La correttezza di ogni ragionamento esige il rispetto del principio di identità o di non contraddizione: evitare di contraddirsi
- Se il rispetto del principio di non contraddizione è importante per la dimensione parziale della realtà
sociale, politica, scientifica, per la moralità di ciascuno, o per lo specialista nella propria professionalità,
quando viene riferito alla filosofia deve esserlo teoreticamente, senza il cui ambito totalizzante, la
filosofia si ridurrebbe a svolgere considerazioni nella migliore ipotesi di semplice buon senso, cioè
consentite dal probabilismo e dal convenzionalismo, pur sempre confutabili.
- L'analisi teoretica - totalizzante del principio di non contraddizione esige il raffronto ultimo fra le cose e
la loro esistenza, cioè il loro esserci.
- Il rapporto delle cose con il loro esserci, parla della loro precarietà, della loro provvisorietà, della loro
flessibilità, che sono quando sono e non sono quando non sono ancora o non sono più ? O il rispetto del
principio di non contraddizione, per non cadere nel nihilismo, esige la rigidità di tale rapporto, il loro
incatenamento all'essere (Anassimandro)?

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