Data: 28.06.2013

Autore: Tiziano Guerini

Oggetto: Che cos’è che caratterizza una persona? La risposta del Sacro

L’incontro con don Mauro Inzoli dello scorso 8 marzo, mi dà l’occasione di una riflessione attorno al rapporto filosofia-fede. L’introduzione del relatore è stata appassionata, e il dibattito ha avuto punte di vera partecipazione, come del resto il tema esigeva.

Per parte mia, con qualche schematismo e senza emotività, voglio aggiungere qualche fredda considerazione.

E’ filosofia tutto ciò che viene affermato sulla base della ragione nella dimensione che le è peculiare della incontrovertibilità (sulla base del principio di non contraddizione) e quindi della assolutezza; è contenuto di fede tutto ciò che viene affermato fino a prova contraria, ovvero sulla base di convinzioni più o meno radicate - sicuramente non contraddittorie - ma nemmeno in grado di fondarsi incontrovertibilmente.

Detto questo, appare evidente che la persona è appunto caratterizzata da entrambe queste due dimensioni conoscitive: anzi, credo proprio che l’identità di ciascuno sia la consapevolezza dell’incontro. che è diverso nei contenuti da persona a persona, con questo ineliminabile rapporto fra ragione e fede.

La vita dà necessariamente spazio alla fede, in ogni momento in cui le nostre scelte non possono essere perfettamente razionali – per tanti motivi: perché non conosciamo tutte le varianti, perché ci sfuggono i possibili tanti comportamenti degli altri, perché la nostra reazione deve essere tempestiva , ecc.-

L’aspetto di fede considerato più utile, è dato dal bagaglio delle conoscenze scientifiche volta a volta accumulato dalla indagine dell’uomo e che viene creduto vero … appunto fino a prova contraria.

Ma grande importanza esistenziale hanno anche gli elementi di fede propri della realtà sentimentale ed affettiva: qui l’elemento di incertezza e di opinabilità è particolarmente evidente, eppure è certo questa la dimensione conoscitiva che più spinge all’azione e nella quale troviamo e sperimentiamo quei margini di incertezza che chiamiamo “libertà”- e sui quali manifestiamo la nostra assunzione di responsabilità.

All’interno della grande dimensione della fede, c’è, poi, appunto, la specificità della fede religiosa.

Non è qui il caso di analizzare le tante facce che la dimensione religiosa ha assunto storicamente.

Piuttosto è un’altra la riflessione che voglio fare: come la ragione filosofica ci pone di fronte alla dimensione dell’Assoluto, alla Totalità ed alle sue peculiarità ( ed alle logiche conseguenze che ne derivano e che la nostra cultura occidentale non ha ancora avuto il coraggio nemmeno di ipotizzare ), così la fede religiosa ci pone di fronte all’Infinito. E’ in questa corrispondenza che vedo margini di esplorazione notevoli, tali – credo – da far emergere valori di salvezza e di felicità semplicemente inimmaginabili dalla cultura del fare e dell’ avere.

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