"L'EVOLUZIONE DEI RAPPORTI NELL'ASSISTENZA MEDICA" - QUADERNO N° 4 DEL CAFFE' FILOSOFICO - AUTORE: ADRIANO TANGO

12.02.2007 21:00

L’argomento è di rilievo in un momento di grande mutamento culturale e conseguentemente legislativo.

Storicamente dalla medicina “suggestiva” di Asclepio si passa fra il IV ed il III secolo a.c. con Ippocrate ad una metodologia tecnica spiegabile, eventualmente contestabile.

Si spezza quindi il legame di totale sottomissione del Paziente.

Fino agli ultimi decenni tuttavia, il rapporto rimane di tipo paternalistico – delegatorio.

Prende attualmente forma una visione dell'uomo con diritto di autodeterminazione.

Il nuovo rapporto mostra tuttavia limiti e necessità di maturazione.

Una spiegazione di difficoltà di rapporto equilibrato è già nella fisiologia del nostro cervello, il cui emisfero destro è portato alla suggestione ed al plagio, possibile causa di deviata comprensione fin dal primo contatto.

Inoltre il Paziente, mostra di aver ben compreso di essere un Soggetto titolare di un diritto, ma non sembra apprezzare il suo nuovo ruolo cooperativo nelle scelte fra varie opzioni terapeutiche.

Restano aperte quindi tre questioni almeno:

  • La maturazione culturale riuscirà a creare questo ipotetico rapporto paritario?

  • Una certa dose di affidamento non rientra forse al contrario a tutto merito nel piano terapeutico e fra i diritti stessi del Paziente?

  • La nuova ottica facilmente contestativa non rischierà di dar vita ad una “medicina difensiva”, come in paesi di lingua anglosassone, a tutto danno del Paziente?

Dibattito

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